Stile di vita da adottare o semplice tendenza modaiola con i mesi, ormai, contati? E’ davvero difficile rispondere a questo interrogativo se si pensa, a quanti seguaci abbia già attirato a sé il mondo dell’ eco-bio e, parlando di cosmesi, non c’è che l’imbarazzo della scelta!

Nata per la commercializzazione di prodotti con INCI verdi, la cosmesi eco bio conquista per la sua totale assenza di prodotti fortemente cancerogeni ed allergizzanti : paraffine, parabeni, SLES, cessori di formaldeide, profumi sono solo alcuni fra i tanti ingredienti neri da cui tenersi alla larga. E per fidarsi non basta che un prodotto riporti la dicitura “vegetale” o “naturale”: la frode potrebbe essere dietro l’angolo e i siliconi in cima agli ingredienti; occhio, dunque, ai prodotti certificati, i soli che vi assicureranno che state facendo l’acquisto giusto!
I brand si sono ormai moltiplicati: si va dai più conosciuti, come Bjobj, Biofficina Toscana e Fitocose, a quelli ancora poco noti come Puravida Bio.
In un’epoca in cui il rispetto per l’ambiente, per se stessi e per la propria salute sta, finalmente, riacquistando il proprio valore, è giusto poter scegliere a chi affidarsi per prendersi cura di sé. Io ho utilizzato già tantissimi prodotti eco-bio e, in virtù della mia esperienza, posso solo consigliarvi di affidarvi al vostro istinto e alle vostre convinzioni: nessuna blogger o guru del web o del mondo della cosmesi dovrà guidarvi verso una scelta che, è alquanto personale.

Il mondo dell’eco-bio è una sorta di isola felice da cui, però, è bene non lasciarsi intrappolare : l’aria che respiriamo, i cibi che mangiamo o, anche solo il sapone con cui ci laviamo le mani, non sono biologicamente puri. Ben venga, allora, la crema, il rossetto o qualsivoglia prodotto che rispetti la nostra epidermide e il nostro habitat terreno, ma senza eccedere e, sfociare, nella fissazione.

Assicuratevi che gli ingredienti dei prodotti derivino rigorosamente da agricoltura biologica e che non contengano:

  • Petrolati (Petrolatum, paraffinum liquidum, vaselina, mineral oil): sostanze ottenute mediante la raffinazione e/o lavorazione del petrolio. Sono stati inseriti recentemente dalla direttiva europea tra i cancerogeni di classe II;
  • Siliconi (quasi tutte le cose che finiscono in -one, -thicone oppure –siloxane;
  • SLS (sodium lauryl sulfate) e SLES (sodium laureth sulfate), contenuti soprattutto negli shampoo, saponi liquidi, bagnoschiuma etc, sono i famosi tensioattivi;
  • PEG (Polyethylene Glycol) e PPG (Propylene Glycol): derivati petroliferi;
  • DEA, MEA, TEA (es. triethanolamine), MIPA: sostanze sintetiche usate quasi sempre in prodotti che fanno schiuma, inclusi bagnoschiuma, shampoo, saponi
  • EDTA (es. tetrasodium EDTA): poco biodegradabile, responsabile dell’inquinamento delle acque e dell’avvelenamento dei pesci.
  • Profumi (Parfum).

E’ anche molto importante, soprattutto per i soggetti allergici, che siano testati contro i metalli pesanti, una garanzia in più che non costa nulla.

Written by Sara miss vanitosa

Author

Se nella botte piccola si trova il vino buono, dentro di me scorre Brunello di Montalcino. Il pc è il mio compagno ideale, oltre a non russare e far briciole, mi aiutat durante la laurea in graphic design e a iniziare la mia avventura con www.gowoman.it. Social blogzine che ho fondato nel 2013, da una donna per le donne( e non). Quando non scrivo di moda, arte, tendenza e attualità con le mie collaboratrici, partecipo a eventi e cerco di non fermarmi. Se non per dormire. Tutto il resto è da scoprire!!

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