Qualche giorno fa mi sono imbattuta in un articolo di D – Repubblica che parlava delle tipologie di colleghi che possono capitare sul posto di lavoro. Incuriosita ho letto, e mi sono sentita di alzare una voce in segno di protesta.
Le tipologie di colleghi descritte sono quanto di più lontano dalla realtà che ci possa essere: si va dal “socievole”, al “diplomatico” passando per “il creativo” e “l’analista”. La categoria meno lusinghiera descritta è “l’arrivista”. Uh, che cattivo.
Le cose sono due, o l’autore lavora gomito a gomito con i Mini pony, o io nella mia carriera lavorativa – e tra una cosa e l’altra, si parla di un decennio – sono stata molto più sfortunata. Quindi, ho deciso di stilare una mia personale lista di tipologie di colleghi (molto più reali). Eccola qui:
Il lamentino
Frase tipo: “Non si può lavorare così!”. Il lamentino, di cui qui abbiamo una diapositiva, passa le otto ore lavorative a sputare sentenze su gli altri (tutti incompetenti ovviamente) e a ricordare a sé stesso e a chi gli gravita attorno, quanto sia difficile, deprimente e faticoso il suo lavoro. Vi può portare rancore per anni se non gli rispondete “grazie” a una mail o se non lo salutate abbastanza calorosamente. Occhio a chiedergli “come va” a inizio giornata.
Il paraculo
Frase tipo: “Non ho ricevuto l’ok”. Il paraculo non sposta neanche una matita dalla scrivania se prima non ha avuto il via libera da almeno un paio di superiori, meglio ancora dall’amministratore delegato. Il suo lavoro consiste nel giustificare o prevedere come giustificare ogni sua azione passata presente e futura. Spesso è anche campione olimpico di lancio di patata bollente, dimostrando doti atletiche e agilità non indifferenti nello schivare qualsiasi tipo di responsabilità diretta
Il portinaio della scala B
Frase tipo: “Ma figurati se lo dico a qualcuno”. Mi pare non ci sia altro da aggiungere
L’amicone (o “serpe in seno”)
Frase tipo: “Carisssimo!” (in ambienti con molto testosterone c’è anche la variante “Ciao bomber!”). Tra tutte le tipologie di colleghi, è quella più viscida. Prima di tutto, l’amicone non ha idea di quale sia il tuo nome, ma ti saluta come se fossi il fratello gemello da cui è stato strappato alla nascita. Si informa su come stai, cosa fai, cosa ti piace, ti offre il caffè, ti incita a confidarti con lui, ti spalleggia nelle piccole lamentele quotidiane… poi ti chiede di chinarti a raccogliere una cosa e imbraccia un grosso cetriolone. L’amicone usa tutte le informazioni che riceve a suo favore (a volte contro di te, ma è un danno collaterale: tu non sei il punto, carissimo!). Occhio a dirgli qualsiasi cosa. A parte il nome, tanto quello non se lo ricorda.
L’ansioso
Frase tipo: “Ciao ti ho cercato prima ma non ti ho trovato, allora ti ho richiamato: hai ricevuto la mia mail?”. Tra le tipologie di colleghi, l’ansioso è piuttosto innocuo, ma rimane comunque indigesto. Vicino a una scadenza può arrivare a telefonarti alle 3 di sabato notte, perché gli era “venuto un dubbio” mentre riguardava una presentazione. Salva ogni documento in triplice copia su 4 supporti diversi “perché non si sa mai”. Occhio a titubare in sua presenza: può andare in tilt ed esplodere.
1 Comment
quanto è vero, non sai quanti amiconi e paraculo ho beccato nella mia carriera….pessimi!