E’ possibile bere una bottiglia di buon vino senza spendere una cifra “blu“?

Unendo un po’ di conoscenza del mondo del vino e, soprattutto, rivolgendosi ai produttori locali, -che quasi sempre producono vini di buona fattura e li commercializzano ad un giusto prezzo-, la risposta è senz’altro sì, è possibile.
Non è necessario “svenarsi” per bere un buon bicchiere di vino, ma occorre un po’ di consapevolezza e di voglia di ascoltare qualche consiglio.

Quanto pagare un buon bicchiere di vino? Iniziamo a sfatare qualche mito.

Intanto, non fidarsi troppo delle apparenze: non è detto che un vino “costoso” sia di qualità o, almeno, non è automatico che una bottiglia dal prezzo elevato contenga un vino che valga effettivamente la pena di spendere tutti quei soldi.
Il prezzo finale di una bottiglia di vino non è dato soltanto dal valore del contenuto; molte altre variabili concorrono alla formazione del prezzo. Punto due, se non si conosce il vino, diffidare delle offerte.

Spesso i vini in “offerta” sono vini passati, ad esempio sono vini bianchi che ormai hanno un’età ragguardevole che non li rende più bevibili: magari non sono ancora “spunti” ma hanno perso buona parte degli aromi.
La maggior parte dei vini bianchi non nasce per essere invecchiata e andrebbe consumata al massimo entro il secondo anno dalla vendemmia. Oppure sono vini rossi che di anni ne hanno ormai diversi e che, non avendo una struttura adatta all’ invecchiamento, sono vini vecchi e basta, non vini invecchiati. I vini rossi vecchi presentano, generalmente, colore scarico tendente al rosso-aranciato e sapore marsalato.

Come ci si può fare una buona cultura enologica rispetto a quanto offre il territorio in cui viviamo?

E’ importante frequentare le manifestazioni legate al mondo del vino – fiere enologiche, calici di stelle, mondovino, Line Wine– che ormai uniscono sempre più eventi culturali alla presentazione dei vini offrendo la possibilità di trascorrere una bella serata, ed è importante non aver paura di assaggiare e di chiedere spiegazioni.

Attraverso questi canali, a un prezzo molto modico (in genere con un biglietto di pochi euro è possibile assaggiare almeno tre vini in un bicchiere adatto alla degustazione), ci si potrà fare un’ idea di cosa bere e, inoltre, si avrà occasione di capire quali vini incontrino maggiormente il nostro gusto. Inoltre, acquistando il vino in azienda dal produttore, nei mercatini di prodotti agricoli che vengono organizzati sempre più spesso nelle città, oppure attraverso l’adesione ad un Gruppo di Acquisto (in cui più persone si riuniscono per fare ordinativi collettivi direttamente ai produttori agricoli), si eviterà di dover pagare i costi di distribuzione, che contribuiscono ad elevare il prezzo della bottiglia.

Ricorrendo alla cosiddetta “filiera corta”, cioè evitando l’allungamento dei passaggi dovuti alla distribuzione e commercializzazione, avremo:

 L’ opportunità di spendere meno, di comprare un prodotto certamente genuino e di avvicinarci un po’ di più al mondo della produzione, allargando le nostre conoscenze.

Magari anche cogliendo l’occasione per fare una simpatica ed istruttiva gita fuori porta.

Author

Sommelier e assaggiatrice di olio extravergine d’oliva, tra le mie passioni c’è la scrittura, un’altra è la musica delle tradizioni popolari. Oltre che su gowoman potete leggere miei articoli sulla testata www.il vaglio.it con la quale collaboro con la rubrica Olea olente oliva e su www.folkbulletin.com con recensioni di CD e concerti di musica popolare.

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