Passato e presente a confronto, in equilibrio architettonico, è questo che accomuna i vecchi edifici, restaurati con un appeal modernissimo.
La tendenza si chiama stile factory.

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Nelle città europee crescono architetture antiche, rivisitate in chiave ultracontemporaneo con qualche effetto speciale.
Lo stile factory, nasce dalla rivisitazione di un vecchio edificio, dove il nuovo, molto scenografico, non demolisce o mette in ombra il passato ma bensì lo mette in risalto.
Risultato? Un’armoniosa stratificazione cronologica in un solo edificio, con varie epoche messe insieme che si valorizzano l’un l’altra, tutto merito del moderno restauro, capace di rendere forme e materiali contrastanti  addirittura complementari.
Questo stile viene adottato nelle grandi città come Londra, Berlino, Amsterdam ecc, su edifici come vecchi complessi industriali, fabbriche dismesse, vecchie centrali elettriche e addirittura granai abbandonati da tempo.
A Londra un antico magazzino ha ritrovato luce con geometrie irregolari e una superficie specchiante in bronzo, il tutto armonioso con volumi rivestiti in mattoni porpora, tipici dell’epoca Vittoriana.
Sempre a Londra, la Battersea Power Station edificata nel 1933 ha ritrovato smalto con questo stile contemporaneo, molto simile al precedente.
Anche vecchie centrali elettriche diventano ultramoderne con rivestimenti in vetro e con l’aggiunta di pezzi hi-tech, mantenendo sempre un gusto Déco, quasi a proteggere la storia del luogo, diventando così Atelier.
In Spagna una chiesa del 1700 ha subito un restyling seppur conservando l’aspetto del passato, aggiungendo scalinate in acciaio, rampe e tanto vetro, diventando un auditorium  elegantissimo e imponente.

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L’idea di vari architetti di recuperare il vecchio e renderlo armonioso con il nuovo tecnologico lo trovo molto ingegnoso, nelle  metropoli dove lo spazio è sempre in diminuzione, restaurare è molto importante per il fatto che si possono sfruttare edifici che sicuramente verrebbero demoliti o lasciati all’abbandono, è un modo originale per salvaguardare il passato.
Sicuramente un’idea molto  costosa se si tiene conto che il restauro in sé prevede costi elevati, se aggiungiamo anche elementi e materiali ultramoderni il costo si alza nuovamente, ma il risultato è sicuramente pura avanguardia.

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written by Alessia Lucchini

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Se nella botte piccola si trova il vino buono, dentro di me scorre Brunello di Montalcino. Il pc è il mio compagno ideale, oltre a non russare e far briciole, mi aiutat durante la laurea in graphic design e a iniziare la mia avventura con www.gowoman.it. Social blogzine che ho fondato nel 2013, da una donna per le donne( e non). Quando non scrivo di moda, arte, tendenza e attualità con le mie collaboratrici, partecipo a eventi e cerco di non fermarmi. Se non per dormire. Tutto il resto è da scoprire!!

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