Ogni scrittore è un po’ un dio.  Crea il proprio mondo, crea gli uomini  o gli esseri che lo popoleranno, rende credibile o meno, possibile o meno tutto ciò che desidera e, così come crea, distrugge.
Un piccolo dio, con una penna tra le mani e un foglio di carta davanti a sé.  Mettete che poi le sue idee siano talmente originali, talmente attraenti che tutto ciò che ha immaginato, mettete una sera, mettete mentre guardava un reality show e un notiziario, diviene un bestseller mondiale.
Ecco, questo è quello che è accaduto a Suzanne Collins, classe 1962, autrice televisiva che è diventata famosa in pochissimo tempo grazie al suo primo romanzo “The Hunger Games”, pubblicato nel 2009 e primo della trilogia dei “giochi della fame”.

La storia degli Hunger Games è ambientata in un mondo distopico (post-apocalittico), in un futuro imprecisato e in un mondo, Panem, ormai ridotto a soli 13 distretti, tutti facenti capo ad un’unica città, Capitol City. Molti anni addietro, i distretti avevano osato sfidare l’autorità della città  e fomentato una ribellione che era poi stata soffocata con la forza e che aveva portato, oltre che alla distruzione del tredicesimo distretto, anche alla creazione dei famosi “Hunger Games”: ogni distretto avrebbe dovuto consegnare alla città due giovani tributi (tra i 12  e i 18 anni), un ragazzo ed una ragazza, affinché questi partecipassero ad una gara di sopravvivenza. I 24 partecipanti avrebbero dovuto scontrarsi gli uni con gli altri ed uccidersi a vicenda, fino a che fosse rimasto un unico e solo vincitore, a cui sarebbero andate ricchezze  e fama. La creazione dei giochi sarebbe servita a dimostrare l’autorità assoluta di Capitol City (città irreale, frivola, indifferente) che,  permettendo la sopravvivenza di almeno uno dei tributi, il più coraggioso e meritevole e forte, avrebbe tenuto viva la speranza nei distretti.
La storia si apre con la cerimonia d’inizio dei Settantaquattresimi Hunger Games e ha per protagonisti i due prescelti del distretto 12: Katniss Everdeen, abile arciera,  e Peeta Mellark, figlio del fornaio. Katniss, in realtà, si offre volontaria al posto di sua sorella, per salvarle la vita, ritrovandosi  così contro Peeta, che tempo prima l’aveva aiutata dandole da mangiare, sfamando lei e la sua famiglia. Nonostante si senta in debito con Peeta per questo, Katniss sa che nell’arena non esistono amici o alleati, che si tratta di una lotta all’ultimo sangue, sa che deve vincere per poter tornare a casa e occuparsi di sua sorella e che non può permettersi di perdere, nonostante sia terrorizzata.
Gli Hunger Games sono,  per gli abitanti di Capitol City,  nient’altro che un gioco come un altro, un reality show ricco di momenti entusiasmanti e toccanti, preceduti da  sfilate e lunghe interviste ai partecipanti. Essi possono seguire ogni momento della lotta e della vita dei ragazzi nel campo di battaglia e possono diventare sponsor di questo o quel distretto, inviando al proprio preferito l’aiuto che necessita.
Le cose si complicano  nel momento in cui Peeta confessa al pubblico, durante un’intervista, il suo amore segreto per Katniss, che ne resta sorpresa e contrariata . In breve tempo, il pubblico inizia ad amare la coppia degli “sfortunati amanti” del distretto 12 e a fare il tifo per loro, simpatizzando con la sorte avversa che li vede sfidarsi nell’arena. Katniss è restia a mentire poiché non è innamorata, Peeta, al contrario, sa che per salvare la ragazza che ama deve spingere Capitol City ad amarli, ad amare lei. Si giocheranno il tutto per tutto, in una lotta che è tutto fuorché un gioco, con la paura di non farcela, la consapevolezza che soltanto una persona è destinata a tornare a casa, e la volontà di non farsi cambiare da un sistema folle e marcio come quello messo in atto dal presidente della città, Snow.
La storia è entusiasmante, vi dico solo che ho divorato i tre libri in pochissimi giorni. Mi è piaciuta moltissimo perchè si tratta di una lettura leggera ma piacevole, che ti avvince e ti incuriosisce, spingendoti ad andare avanti, pagina dopo pagina.

Per chi volesse farsi un’idea del libro, proprio l’anno scorso è uscito l’omonimo film, con Jennifer Lawrence e Joshua Hutcherson come protagonisti e un cast di tutto rispetto, tra cui Donald Sutherland, Stanley Tucci , Lenny Kravitz ed Elizabeth Banks. La trasposizione cinematografica è bella, ricca di effetti speciali e riesce ad essere abbastanza fedele al libro. Ovviamente, nei romanzi i particolari abbondano ed è sempre un’emozione diversa entrare in una storia passando per le parole.
A novembre 2013, in tutte le sale, sbarcherà il sequel “Hunger Games – La ragazza di fuoco”. Mettetevi al passo con la lettura e con il film, perché sono certa che vorrete che quest’inverno arrivi quanto prima per correre al cinema, come me! 😉

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Mi chiamo Tiziana, ho 25 anni, vivo a Napoli e, per gli amici, sono Tiz. Ho una laurea in Beni culturali e l’irrefrenabile istinto di mettere nero su bianco un'emozione. Accade che inizio mille cose e raramente ne concludo qualcuna, non so fare conti di matematica, sono alla ricerca di qualcosa che non so cos'è ed è per questo che mi definisco un'avventuriera, sono tremendamente pigra e odio le etichette, le generalizzazioni, il razzismo d’ogni sorta e sono attratta da tutto quello che è diverso da me. Amo cucire e lavorare a maglia, si, lo ammetto… posso definirmi una tipa vintage?! Sono imbranata, fan del Karaoke e uno dei miei sogni è quello di scrivere. E così, in attesa dell’ispirazione, leggo. Su GoWoman avrò la possibilità di parlarvi di cinema, libri e telefilm, condividendo con voi pareri, idee, opinioni e critiche. Si tratterà di chiacchiere tra amiche, insomma, quindi non siate timide e commentate! Ci ritroviamo qui, ogni settimana! Se avete Twitter ed Instagram e vi va di seguirmi anche lì, ecco i link: - https://twitter.com/Tyi87 - http://instagram.com/tiziana2112

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