Come avrete capito dal modo in cui la volta scorsa vi ho parlato di Downton Abbey, io amo l’Inghilterra. Ora, non so darvi un motivo vero proprio o, perlomeno, non uno soltanto.
Potrei dirvi che adoro il suo clima piovoso, oppure che adoro la sua letteratura e la sua poesia, o che vado pazza per Sherlock Holmes e James Bond, oppure che amo il rituale del tè.
Insomma, l’Inghilterra mi piace e mi piace un sacco.
Così, oggi voglio parlarvi di una miniserie tv, intitolata I pilastri della terra,  che è tratta da un libro omonimo proprio di Ken Follett.  Il romanzo venne pubblicato nel 1989 e fu un successo planetario ma, come spesso accade,  il primo adattamento televisivo è stato realizzato molto tempo dopo, circa tre anni fa.  Nel 2007, l’autore ha poi realizzato un sequel ideale, intitolato “Mondo senza fine”, ambientato circa duecento anni dopo gli avvenimenti del primo libro.
Il telefilm si divide in otto puntate e può contare su uno straordinario cast di professionisti come Donald Sutherland (Ritorno a Cold Mountain, Hunger Games), Rufus Sewell ( The Illusionist, L’amore non va in vacanza),  Matthew McFayden (che in molte ricorderanno come il Mr.Darcy di Keira Knightley in un recente “Orgoglio e pregiudizio”).

Rispetto al romanzo vi sono alcune modifiche fatte a personaggi (taluni infatti non vengono affatto presentati) e avvenimenti ma c’è da dire che la storia conserva immutato il suo fascino.
Follett ci porta indietro nel tempo, nell’Inghilterra del XII secolo, proprio nell’anno della morte di Enrico I d’Inghilterra, che, senza eredi maschi (il suo unico figlio annega mentre è in viaggio per la Francia), lascia il regno in balìa di lotte intestine volte alla conquista del trono inglese: da un lato c’è la sua unica figlia, Matilda, che vuole rivendicare il suo diritto a governare  e che si autoproclama imperatrice, e dall’altro c’è suo nipote, Stefano,  che è determinato a tenere nelle proprie mani la corona dello zio  e che ha dalla sua l’appoggio della Chiesa.

Gli avvenimenti politici fanno da sfondo alle vicende di una piccola cittadina, Kingsbridge, del suo priorato e della sua gente: le vite di Ellen, una strana donna, abile con le erbe medicinali, che rifiuta la religione e che vive in una grotta  nella foresta, lontana dalla città,  con il suo unico figlio, Jack e quelle di Tom, un mastro costruttore, e dei suoi due figli si incrociano quando la moglie di quest’ultimo muore nel dare alla luce il loro piccolo e la famiglia affranta trova riparo proprio nella grotta di Ellen.
Tom decide di stabilirsi a Kingsbridge, e di vivervi coi suoi figli e con Ellen, da cui è irresistibilmente attratto, riuscendo ad ottenere l’incarico di progettare una cattedrale per la città, aiutato nel lavoro da suo figlio Alfred e da Jack.
Poco lontano dal priorato,  le sorti sempre mutevoli della guerra civile tra Stefano e Matilda modificano continuamente l’assetto dei possedimenti terrieri, in particolare della contea di  Shiring, causando malcontento e ostilità tra le nobili famiglie che le gestiscono, gli Hamleigh ed Aliena e Richard di Shiring, i quali rivendicano ognuno  la proprietà dei terreni e delle cave della contea. Non vi dico di più, lasciandovi il piacere di sfogliare le pagine di Follett, che ci regala una storia appassionante, fatta di intrighi e complotti, di guerre e alleanze, senza però tralasciare l’amore, quello tra Jack, figlio di Ellen e apprendista costruttore, sublime intagliatore e artista, e Aliena, contessa di Shiring, che perde il suo titolo, diventando poi una commerciante di lana.

Un amore puro, che nasce non senza difficoltà e costretto ad affrontare promesse inviolabili, carezze rubate e distanze da colmare e che vi appassionerà fino alla fine.
Che guardiate la serie tv oppure leggiate il libro, sono sicura che non vi pentirete d’aver dato a Ken Follett l’opportunità di raccontarvi questa storia.

 

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Mi chiamo Tiziana, ho 25 anni, vivo a Napoli e, per gli amici, sono Tiz. Ho una laurea in Beni culturali e l’irrefrenabile istinto di mettere nero su bianco un'emozione. Accade che inizio mille cose e raramente ne concludo qualcuna, non so fare conti di matematica, sono alla ricerca di qualcosa che non so cos'è ed è per questo che mi definisco un'avventuriera, sono tremendamente pigra e odio le etichette, le generalizzazioni, il razzismo d’ogni sorta e sono attratta da tutto quello che è diverso da me. Amo cucire e lavorare a maglia, si, lo ammetto… posso definirmi una tipa vintage?! Sono imbranata, fan del Karaoke e uno dei miei sogni è quello di scrivere. E così, in attesa dell’ispirazione, leggo. Su GoWoman avrò la possibilità di parlarvi di cinema, libri e telefilm, condividendo con voi pareri, idee, opinioni e critiche. Si tratterà di chiacchiere tra amiche, insomma, quindi non siate timide e commentate! Ci ritroviamo qui, ogni settimana! Se avete Twitter ed Instagram e vi va di seguirmi anche lì, ecco i link: - https://twitter.com/Tyi87 - http://instagram.com/tiziana2112

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